Nel senso comune c'è sempre un pò di confusione quando si parla di queste professioni, non si sa mai cosa faccia nello specifico l'uno o l'altro professionista e molto spesso si usano questi termini in maniera interscambiabile. Allora cerchiamo di chiarire e differenziare un pò queste professioni per capire meglio cosa fanno nello specifico e quali sono le competenze che li differenziano.
Partiamo in primis nel delineare il percorso di studi. Lo PSICOLOGO ha acquisito una laurea quinquiennale in Psicologia e successivamente ha svolto un tirocinio obbligatorio di un anno, per poter accedere all'esame di stato ed effettuare l'iscrizione all'albo degli psicologi, senza il quale non si può assolutamente esercitare la professione. Lo psicologo può svolgere consulenza e sostegno psicologico, quindi intervenire per aiutare il soggetto che ne richiede l'intervento a fronteggiare una situazione e dare sostegno in un periodo di tempo circoscritto, ma non può intraprendere un percorso psicoterapeutico.
Lo PSICOTERAPEUTA invece ha svolto lo stesso percorso di studi dello psicologo con iscrizione all'albo ma, successivamente ha intrapreso una scuola di specializzazione quadriennale in psicoterapia (certificata dal M.I.U.R) e conseguente iscrizione all'albo degli psicoterapeuti. Questa scuola permette ora allo psicoterapeuta di avere degli strumenti in più per poter aiutare l'individuo nella risoluzione della sua difficoltà; tali strumenti cambiano in base "all'orientamento" della scuola di specializzazione. Esistono varie scuole di formazione in base alla teoria di riferimento ma, il fine della psicoterapia è sempre lo stesso, solamente si utilizzano percorsi differenti. La psicoterapia è qualcosa di più profondo che va al di là del sostegno psicologico, scende in profondità iniziando così un percorso di conoscenza personale, ma anche questo cambia in base all'orientamento dello psicoterapeuta. Non esiste un metodo migliore di un altro ma esiste il metodo migliore per se stessi. Ogni individuo è differente, per cui un soggetto si potrà trovare meglio con una determinata terapia ed un altro con una differente. Questo non perchè una sia migliore dell'altro ma solo perchè si adatta meglio con le proprie caratteristiche personali. Esistono quindi vari orientamenti teorici: l'orientamento Cognitivo-Comportamentale, quello Psicoanalitico Ortodosso che tra le sue radici nella teoria Psicoanalitica Freudiana con il classico lettino, ancora l'analisi Junghiana, la psicoterapia della Gestalt, quella Sistemico-Relazionale e Familiare, per esempio più adatta per lavorare su difficoltà che riguardano l'intera famiglia o la coppia, e molti altri ancora. Vi sono terapie che vengono definite Psicologia del profondo poichè, come la parola stessa dice, scendono molto in profondità (come la terapia psicoanalitica, quella psicodinamica o ancora quella junghiana) e terapie che rimangono più in superficie e mirano principalmente all'estinzione del sintomo (terapia cognitivo-comportamentale).
Poi abbiamo lo PSICHIATRA, questa è una professione molto differente. Il suo percorso di studi prevede una laurea magistrale in Medicina e successivamente una specializzazione in psichiatria, conseguentemente il suo approccio è strettamente medico, utilizza farmaci per curare la sintomatologia, a differenza dello psicologo e dello psicoterapeuta che assolutamente non possono prescrivere medicinali (a meno che lo spicoterapeuta non sia anche uno psichiatra con appunto una specializziazione in psicoterapia). A volte psicoterapeuta e psichiatra possono collaborare per intervenire in maniera differente ma cooperante su una determinata sintomatologia.
Infine abbiamo tutte le categorie che in questi ultimi anni stanno emergendo, come ad esempio il Counselor, il Coaching etc... tali professioni si avvicinano molto alla psicologia ma, questi professionisti, non sono degli psicologi poichè non hanno effettuato lo stesso percorso di studi non essendo laureati in psicologia. Possono accedere a questi corsi, di solito triennali, successivamente al diploma superiore. Questo fa ben capire come vi sia una netta differenza nell'approccio e nella gestione del paziente, dalla cura del sintomo al semplice sostegno psicologico.
Fortunatamente il Tar del Lazio con sentenza 13020/2015 ha affermato che la professione del Counselor è una prosessione prettamente psicologica e quindi può essere svolta solo da uno psicologo, ma bisognerà ancora attendere il secondo grado di giudizio per poter confermare tale sentenza.
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